Come si definisce l’allenamento e come impostarlo correttamente. Il nostro sport che amiamo e pratichiamo tanto, il ciclismo, è inserito nell’insieme degli sport di performance. Gli sport di performance sono caratterizzati dalla componente di prestazione fisica che riveste un ruolo primario. Fatta questa premessa, si evince facilmente che chi inizia a pedalare è predisposto ad interfacciarsi con il sacrificio la fatica fisica e quindi sostenere allenamenti, gare o semplici uscite fisicamente impegnative. Ma come si definisce l’allenamento e come impostarlo correttamente? La cosa che dobbiamo tenere estremamente in considerazione a questo punto è l’ottimizzazione delle le energie spese nel lavoro fisico. Esse devono essere convogliate in modo costruttivo nel rendimento fisico. Questo si chiama allenamento.
L’allenamento è una serie di azioni atte a creare i presupposti di adattamento psico-fisiologici per migliorare una certa abilità.
E’ doveroso a questo punto menzionare i tre principi base dell’allenamento:
1) Costanza
Gli stimoli allenanti generati da un azione, devono avere una sequenza temporale ottimale. Il tempo che intercorre tra uno stimolo allenante ed nuovo stimolo va inserito entro e non oltre la fase di supercompensazione.
2) Progressività
Le conseguenze della supercompensazione sono un adattamento migliore al carico di lavoro. Per poter inserire un nuovo stimolo allenante è necessario che i carichi vengano progressivamente adeguati (aumentati). E’ possibile agire nel caso del ciclismo su varie metriche di base ad esempio chilometri e tempo, ma anche in relazione ad indici di performance più evoluti come NP (normalized power) e TSS (training stress score) di cui parleremo nei prossimi articoli.
3) Variabilità
Protrarre comunque un esercizio della stessa tipologia innesca un ristagno nell’atleta sia a livello psicologico. Tale situazione riduce la motivazione e l’impegno dell’atleta ed a livello fisiologico rallenta la risposta di adattamento in relazione allo stimolo generato. Pertanto con periodi di allenamento appositamente costruiti la variazione della tipologia di stimolo permette una miglior ottimizzazione dell’allenamento.
Il recupero gioca un ruolo fondamentale – E’ la fase di tempo che separa la fine dello stimolo allenante al picco di supercompensazione. Solo nella fase di recupero il livello di performance si eleva ad uno stato energetico maggiore. In sostanza lo stimolo allenante crea un danno fisiologico con riduzione delle energie e produzione di fatica che tramite il recupero avviene la riparazione con conseguente crescita.
Ricordiamoci quindi che l’allenamento è qualcosa di estremamente specifico. Le energie che si spendono devono essere concentrate nei momenti in cui siamo realmente predisposti. Ciò permette di generare un ottimale stimolo allenante altrimenti sono energie spese solo gratuitamente e genereranno pochi benefici. Importante è valutare il giusto riposo, che non è optional, ma è la fase in cui si il nostro fisico cresce.
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